
Incontro con BRUNO MISÈFARI
l’anarchico di Calabria
ingegnere, matematico, poeta, scrittore e antimilitarista
“Un poeta o uno scrittore, che non abbia per scopo la ribellione, che lavori per conservare lo status quo della società, non è un artista: è un morto che parla in poesia o in prosa. L’arte deve rinnovare la vita e i popoli, perciò deve essere eminentemente rivoluzionaria”.
Bruno Misèfari
Precursore dello sviluppo nella Calabria di inizi ‘900, ingegnere, matematico, poeta, scrittore e antimilitarista, Bruno Misèfari (Palizzi – RC, 17 gennaio 1892 – Roma, 12 giugno 1936) inizia il suo impegno sociale come studente e antimilitarista nella guerra di Libia (1911-1914) e nella prima guerra mondiale disertando in Svizzera.
Per ricordare un personaggio tanto poliedrico quanto poco conosciuto, è previsto per Sabato 18 Gennaio 2020 alle ore 17:30 presso La Villa Academy a Cittanova (RC), un primo incontro di presentazione rispetto alla realizzazione di un ciclo di conferenze e di una mostra multimediale di carattere divulgativo e culturale, assieme a una copiosa e accurata raccolta di documenti inediti rivolta anche alla sensibilizzazione dei più giovani e delle scuole.
L’opportunità prende le mosse da una intensa ricerca culturale per ridare luce alla rilevanza storica del pensiero e delle opere di Bruno Misèfari – l’anarchico di Calabria, grazie alla partecipazione attiva di un gruppo di operatori culturali e studiosi come:
Antonio Orlando storico e saggista;
Pino Vermiglio ricercatore e libertario;
Paolo Finzi direttore A rivista anarchica;
Gerardo Ferrara giornalista e performer;
Mimmo Morello musicista polistrumentista;
Nino Cannatà regista e scenografo.
L’iniziativa a cura di LYRIKS con la collaborazione di Accademia Libera Novi Albori, A-Rivista Anarchica vede il patrocinio del Comune di Cittanova.
“Prima di pensare di rivoluzionare le masse, bisogna essere sicuri di aver rivoluzionato noi stessi.”
Bruno Misefari è stato anche un attento imprenditore nonché attivista per il riscatto dei lavoratori calabresi più deboli e allo stesso tempo pacifista e anti interventista. Come ingegnere ha progettato e realizzato importanti opere per lo sviluppo della Calabria: reti idriche a Palizzi, Samo e Casignana in provincia di Reggio Calabria; cave di estrazione mineraria a Santa Trada di Villa San Giovanni (RC) e Davoli (CZ); Fabbrica Società Vetraria Calabrese a Villa San Giovanni; scisti bituminosi a Melito Porto Salvo e Bova (RC). Come scrittore e poeta ha collaborato con diversi giornali “Il lavoratore” organo della Camera del Lavoro di Reggio Calabria, “Il Riscatto” di Messina, “Il Libertario” di La Spezia, “Umanità Nova” quotidiano anarchico.
Tra le opere letterarie più importanti troviamo: “Diario di un disertore” e “Schiaffi e Carezze” pubblicati postumi dalla moglie Pia Zanolli insieme a “L’anarchico di Calabria” che nel 1967 vince il Premio Villa San Giovanni.
“Noi Calabresi, i sempre abbandonati dal patrio governo, dovremmo essere, per ragioni speciali contrarissimi alla guerra. Invece, non uno dei nostri rappresentanti politici ha levata la voce per criticare l’enorme sperpero di danaro; non uno dei nostri rappresentanti politici ha avuto il coraggio di rinfacciare a quei cretini dei nazionalisti le miserie del mezzogiorno. Anzi dolorosa la verità! Vediamo che anche quei nostri rappresentanti che appartengono ai partiti estremi si dichiarano favorevoli alla guerra”.
Bruno Misefari